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BIO

Frédéric Bruly Bouabré

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Frédéric Bruly Bouabré è nato nel villaggio di Zéprégühé, Daloa, Costa d'Avorio l'11 marzo del 1923. Figlio unico da parte di madre e con molti fratelli da parte di padre. È divenuto orfano di padre a 8 anni. Riesce a sfuggire allo sfruttamento del lavoro minorile e si iscrive alla scuola francese il 1° ottobre del 1931, dove studierà per nove anni.
Nel 1940 viene espulso dalla scuola. Nel 1941 si arruola volontario nella Marina Nazionale Francese per tre anni. Effettuerà il suo servizio militare a Dakar, Senegal, per 5 anni, la durata della Seconda guerra mondiale. Dal 1941 al 1958 scrive una serie di poemi: Poéms, La Ronde des Anges, La jeu d'esprit. Congedato dal servizio militare, diviene operaio ferroviario per un breve periodo. Dal 16 gennaio del 1946 inizia a lavorare per l'Amministrazione della sicurezza nazionale dell'Africa Occidentale Francese, nella sezione dell'identità giudiziaria, dove resterà per dodici anni. Nel 1946 scrive I principi religiosi del popolo Bété e La grande legge della dinastia Bétépubblicati in B. Holas, L'immagine del mondo Bété. A seguito di una "rivelazione divina" che ricevette in sogno l'11 marzo 1948, si dedicò a dare all'Africa una scrittura interamente africana. Questa visione influenzerà direttamente la sua vita e il suo lavoro. È anche da questo momento che si fa chiamare "Sheikh Nadro" ("il Rivelatore" o "colui che non dimentica"). Nell'estate del 1952 scrive e pubblica sulla rivista "Afrique Nouvelle" di Dakar - diretta dal reverendo Paternot – La leggenda di Zakoro Gnozicerélem. Bouabré fa conoscenza con Théodore Monod, naturalista, esploratore e fondatore dell'Institut Fondamental d'Afrique Noire in Senegal, che gli offre un sostegno determinante per la pubblicazione di un sistema alfabetico concepito da Bouabré, che si intitola Novelle alphabet ouest-africain. Nel 1957 ottiene un congedo amministrativo di un anno.
Nel 1958 inizia a lavorare presso la Sicurezza Nazionale della Costa d'Avorio da dove viene trasferito al Ministero dell'Interno e da qui dopo sei mesi al Segretariato di Stato agli Affari Culturali, grazie alla sua invenzione del nuovo alfabeto dell'Africa dell'Ovest, pubblicato nel bollettino dell'Istituto Francese dell'Africa Nera (IFAN) nel 1958. In questo dipartimento Bouabré entra in contatto con B. Holas, il direttore del Museo Nazionale della Costa d'Avorio.
Testi scritti da Bouabré come L'immagine del mondo Bété e Il separatismo religioso in Africa nera vengono pubblicati insieme ai lavori di Holas. Nel 1965 completa il suo manoscritto Il museo del volto africano. Nel 1968 scrive Il cavaliere di Dauékoué.  Nel 1969 completa il manoscritto Le antichità di Daloa. Nel 1970 lavora e completa il manoscritto Linguaggio dei simboli africani nei musei. Nel 1971 traduce nell'alfabeto ivoriano il Discorso del presidente Félix Houphouet-Boigny, avvocato dell'umanismo. Nel 1972 completa la traduzione nell’alfabeto ivoriano de Il discorso di Léopold Sédar Senghor all’ Università di Abidjan. Nel 1973 Bouabré viene trasferito all’Istituto di Etnosociologia (IES) dell’Università Nazionale della Repubblica della Costa d’Avorio. Nello stesso anno scrive nell’alfabeto africano La storia dei Rossi (indiani). Nel 1974 completa La nascita della scienza africana e Osservazioni sulla storia della civilizzazione. Nel 1977 vede la luce il manoscritto La sublimità della razza nera. Nel 1979 termina il manoscritto I Bété, la sua cosmogonia e la genesi della sua vita. Quello all'Istituto d'Etnosociologia è stato l'ultimo incarico lavorativo, che abbandona nel 1982, per ritirarsi in pensione, dopo oltre trent'anni di servizio amministrativo per la "civilizzazione francese" come la definisce l'artista. Da questo momento in poi si dedicherà in maniera sistematica all'attività artistica abbinata allo studio e alla scrittura. Nello stesso anno completa i seguenti testi: I grandi maestri della civilizzazione umana, La pantera e la lontra. Leggenda e L'inviolabile segreto del cuore. Leggenda.
Nel 1983 scrive La scuola africana e l'insegnamento della lingua africana e Frédéric Bruly Bouabré e la sua autobiografia. Nel 1984 completa Una metodologia della nuova scrittura africana. Nel 1985 tra gli altri testi completati, ricordiamo Dov’è la libertà e Museo dei volti africani: le scarificazioni spiegate. Nel 1986 scrive il poema Il denaro è satana. Nel 1987 completa Un abbecedario dell'alfabeto africano. Plaidoirie in favore della scrittura africana (manoscritto in doppio alfabeto). Nel 1988 finisce di scrivere la poesia L'inno della pace. Nel 1989 scrive il poema Il Dio-Sole atteso dedicato a Dennis Escudier e il testo Non contiamo le stelle. Nel 1990 completa Una leggenda Bété, Alfabeto nazionale ivoriano. Nel 1991 pubblica La Grande Verità e Alfabeto nazionale ivoriano. Il suo lavoro è stato presentato principalmente nei Musei di Arte Contemporanea come il Centre Pompidou di Parigi, ma anche il Musée d'Art Brut, il Musée de l'Art Brut di Losanna. La 55a Biennale d'Arte Contemporanea di Venezia, 2013 lo ha presentato tra gli artisti del padiglione della Costa d'Avorio. Tra le sue mostre personali e collettive, possiamo evidenziare quella del Centre Pompidou di Parigi nel 2014 e della Tate Modern, a Londra (2010). Il suo lavoro è stato presentato a Palazzo Grassi in occasione della mostra 'Il mondo ti appartiene' della Collezione Pinault nel 2011-12. Nel 2014, Adelina von Fürstenberg, direttrice di Art for the World, lo ha presentato alla mostra: Ici l'Afrique3, al Castello di Penthes a Ginevra. Morì poco prima dell'inaugurazione della mostra per la quale aveva realizzato il manifesto. 

EXHIBITIONS
 

2022

  • World Unbound”, MoMA New York

2021

  • “Arte Alfabeto Universale”, Banca del Monte di Lucca Foundation

2019

  • One of his pictographic works of 449 syllables was included in the permanent collection of the MoMA, New York, as part of the donation of a section of Jean Pigozzi's contemporary African art collection. 

2015

  • Contemporary African Art Fair, New York

2014

  • "Connaissance du Monde", Palais de Tokyo, Paris

2013

  • Cote d’Ivoire Pavilion, "Il Palazzo Enciclopedico", Venice Biennale curated by Massimiliano Gioni

2012

  • "Inventing the World: The Artist as Citizen", Bènin Biennale, Cotonou, Benin

2011

  • "Il mondo vi appartiene", Palazzo Grassi, Venice.

2010

  • "African Art", Tate Modern, London

2007

  • "Why Africa?", Pinacoteca Giovanni and Marella Agnelli,Torino

2006

  • "100% Africa", Guggenheim Museum, Bilbao

2005

  • "Arts from Africa", Grimaldi Forum, Montecarlo

2004 - 2007

  • "Africa Remix" (touring exhibition): Museum Kunst Palast, Dusseldorf; Hayward Gallery, London; Centre George Pompidou, Paris; Mori Art Museum, Tokyo.

2003

  • "Frédéric Bruly Bouabré", Musée Champollion, Figeac, France.

2002

  • Documenta 11, Kassel, curated by Okwui Enwezor

2001

  • The Short Century: Independence and Liberation Movements in Africa, 1945 -1994” (touring exhibition): Haus der Kulturen, Berlin; Museum of Contemporary Art, Chicago; Marna, New York, curated by Okwui Enwezor

1996

  • "Neue Kunst aus Africa", Haus der Kulturen der Welt, Berlin.

1995

  • "Dialogues de Paix", Palais des Nations, Geneva.

  • "Galerie des Cinq Continents", Musée des Arts d'Afrique et d'Oceanie, Paris.

1994

  • Alighiero & Boetti, Frédéric Bruly Boaubré, "Words Envisioned”, Dia Center for the Arts, New York.

  • "Rencontres Africaines", Institut du Monde Arabe, Paris

1993

  • Tresor de Voyage", Venice Biennale, curated by Achille Bonito Oliva.

"Frédéric Bruly Bouabré" (retrospective):

  • Portikus, Frankfurt; Haus der Kulturen der Welt, Berlin

  • Kunsthalle, Berne; Museum Ludwig, Aachen.

  • "Azur". Cartier Foundation for Contemporary Art, Jouy-en-Josas, France.

  • "La Grande Verité. Les Astres Africains", Museum of Beaux-Art: Nantes, France.

  • "Grafolies", Abidjan Biennale, Côte d'Ivoire

1992

  • "A Visage Découvert", Cartier Foundation for Contemporary Art, Jouy-en-Josas, France. 

  • "Oh Cet Echo!", Centre Culturel Suisse, Paris.

  • "Out Africa", Saatchi Collection, London.

  • "L'Art dans la Cuisine", Saint Gallen, Switzerland "Resistances", Watari-Um tor Contemporary Art, Tokyo, Japan.

1991

  • “Afrika Hoy/Africa Now” Center de Arte Moderno, Las

  • Palmas de Gran Canaria, España.

  • Groninger Museum, Groningen.

  • Centro de Arte Contemporaneo, Mexico City

1989

  • “Magiciens de la Terre”, Centre George Pompidou, Paris

  • “Waaah Far African Art", Kortriik, Belgium

1991

  • L’ Afrique et la terre”, Centre Culturel Français, 

  • Lagos, Nigeria.

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